Uomini che odiano le donne

“Uomini che odiano le donne” è la prima parte della trilogia di Millennium di Stieg Larsson autore svedese morto improvvisamente per un attacco cardiaco dopo averla conclusa nel 2004.
Pubblicato da Marsilio Editori nel 2005 e tradotto da Carmen Giorgetti Cima, questo giallo è stato un vero caso editoriale che presenta la “civile” Svezia sotto tutt’altro aspetto.
Il romanzo si divide in quattro parti ognuna delle quali inizia con un dato di statistica relativo alla violenza sulle donne in Svezia; inizialmente presenta i due protagonisti coinvolti in due storie parallele, prima del loro incontro.
Lisbeth Salander è una venticinquenne problematica e abilissima hacker, che si muove in tuta di pelle sulla sua Kawasaki e lavora occasionalmente per Dragan Armanskij capo della società Milton Security.
Mikael Blomkvist è un uomo affascinante, redattore-capo della rivista Millenium ed è stato accusato per diffamazione ai danni dell’industriale Hans-Erik Wennerstrom.
Mikael, che dopo il processo è costretto ad abbandonare la rivista poiché giudicato colpevole, riceve una misteriosa telefonata dall’avvocato Dirch Frode che assiste Henrik Vanger, ex capo delle industrie Vanger, un tempo considerate un vero colosso in campo economico.
Così Mikael si reca in una cittadina nel nord della Svezia e viene ospitato sull’isola dove abita gran parte della famiglia Vanger.
Henrik Vanger per quarant’anni ha indagato sul caso di sua nipote, Harriet Vanger, scomparsa a sedici anni proprio sull’isola e mai più ritrovata; la ricerca della verità è ormai diventata un’ossessione che porta il signor Vanger a sospettare e far indagare l’intera famiglia.
“Ti racconterò la storia della famiglia Vanger. È una storia lunga e cupa, di odio, liti familiari e smodata avarizia. Il motivo che mi spinge è il più semplice: la vendetta. E ciò che desidero è che ascolti la mia storia fino in fondo.”
Mikael riceve anche l’incarico di scrivere la biografia della famiglia Vanger. Inizia così a conoscerne gli stravaganti componenti: l’acuta Cecilia, il vecchio nazista Harald, la sclerotica Isabella, il lavoratore Martin, l’uomo politico Birger e così via, attraverso una ragnatela di segreti di famiglia che si infittisce fino a coinvolgere sempre di più Mikael in quel caso che sembra impossibile. Lisbeth, d’altra parte, ha imparato a fidarsi solo di se stessa, i rapporti umani la spaventano, non riesce ad instaurare legami fissi.
Ma cosa succederà quando incontrerà Mikael?
Nel frattempo ci si domanda cosa sia successo veramente quel giorno del 1966 sull’isola di Hedeby.
E soprattutto: chi è che in tutti questi anni il giorno del compleanno di Henrik manda un fiore incorniciato come solo Harriet faceva?
Lo stile di Larsson è giornalistico, crudo, per presentare una terribile realtà spesso ignorata, ma presente ovunque.
Un libro inchiesta che colpisce il lettore dall’inizio alla fine, grazie ai due indimenticabili protagonisti.
E proprio Lisbeth sa bene che ci sono tanti, troppi uomini che odiano le donne.
“Che ne fu della ragazza?”
“Abortì. Wennerstrom fu accontentato.”
Lisbeth Salander non disse nulla per dieci minuti. Di colpo i suoi occhi erano diventati neri.
”Ancora un uomo che odia le donne” mormorò alla fine.

Irene Olivo

Pubblicato da L' Acuto

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