Recensione: “La verità sul caso Harry Quebert”

Una piccola cittadina nel New Hampshire, un omicidio commesso più di trent’anni fa, uno scrittore e il suo insegnate, sembrano gli ingredienti perfetti per la serie TV del momento. E invece sono gli elementi caratterizzanti del libro “La verità sul caso Harry Quebert”, una storia che potrebbe essere stata accantonata da molti per il grande ammontare di pagine, ma che mi sento di consigliare a tutti coloro che sono alla ricerca di un thriller avvincente che vi terrà incollati fino all’ultimo capitolo.
Harry Quebert scrittore sessantacinquenne, vive ad Aurora, nel New Hampshire, dove si è trasferito in seguito alla pubblicazione di un romanzo di grande successo. Marcus Goldman è stato il suo allievo prediletto, ma dopo aver scalato le vette di tutte le classifiche con il suo primo romanzo, è vittima del blocco dello scrittore, la sindrome del foglio bianco. E la situazione non sembra migliorare sotto le continue pressioni del suo editore, sempre pronto a ricordargli la prossima scadenza entro la quale il secondo romanzo deve essere pronto. Marcus decide quindi di chiedere aiuto a quello che era stato, ed era tutt’ora il suo mentore: il grande Harry Quebert. Quest’ultimo gli consiglia di allontanarsi dagli sfarzi e dalla vita mondana newyorkese, a cui Marcus era diventato avvezzo nell’ultimo periodo, e di trasferirsi ad Aurora così che la cittadina, decisamente più tranquilla della grande mela, potesse aiutare lo scrittore a ritrovare l’ispirazione. Goldman segue il consiglio, ma subito capisce che Aurora è tutto tranne che una cittadina tranquilla. Riaffiora infatti un omicidio vecchio di trent’anni al quale non si era mai riusciti a dare un colpevole; nel giardino della grande “casa da scrittore” di Quebert viene infatti ritrovato il corpo di Nola Kellergan scomparsa una sera del 1975, trentatré anni prima rispetto all’epoca nella quale vengono narrati i fatti (ovvero nel 2008). Una serie di indizi rimanda senza ombra di dubbio a Quebert, ma Marcus Goldman non riesce ad accettare che il suo maestro abbia potuto fare del male ad una ragazzina di quindici anni. Inizierà quindi ad investigare portando alla luce tutti i segreti della piccola cittadina che erano stati abilmente sotterrati per tutti quegli anni.
La verità sul caso Harry Quebert non è solo un libro che vi farà entrare nel vivo della storia, che vi farà immergere così tanto nel profondo alle vicende da credere di aver conosciuto da sempre Nola, non solo vi farà affezionare ai personaggi, ma se come me siete anche solo un po’ affascinati della letteratura, grazie a questo libro potrete imparare molto di questo mondo.
La voce narrante è affidata a Marcus Goldman che ci descrive tutti i misteri di Aurora e ci fa entrare nel ruolo degli investigatori. Ho anche trovato particolarmente efficaci le varie lezioni donate da Quebert al suo allievo in un passaggio continuo fra presente e passato. Joël Dicker, l’autore, è estremamente abile nel rendere le numerose pagine scorrevoli e oltremodo avvincenti. Lo stesso autore aveva esposto durante un’intervista la sua volontà di rendere il libro “una serie TV da leggere”, e io posso affermare che abbia centrato in pieno il suo obiettivo. Inoltre, la sua bravura risiede nello scegliere di parlare di pochi personaggi, che però ci vengono abilmente descritti sotto il punto di vista psicologico.
Detto questo, riuscirà Marcus Goldman a scagionare il maestro dalle numerose accuse a suo carico? Come può collegarsi uno scrittore di fama con l’omicidio di una ragazzina di quindici anni? Quante bugie sono state dette ad Aurora? Lascio a voi il compito di scoprire la riposta a tutte queste domande attraverso la lettura de “La verità sul caso Harry Quebert”.

Marika Pettineo, 3linA

Pubblicato da L' Acuto

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