Esser-ci nella società capitalistica: Heidegger risponde alle manipolazioni del consumismo

La società capitalistica è una società del consumo o il consumo della società?
La ricerca ontologica che si rinviene nel concetto di esser-ci, ovvero la capacità dell’ente di domandarsi cosa sia l’essere, propria del filosofo contemporaneo Martin Heidegger, risponde a questo quesito dimostrandosi molto più attuale di quanto sembri.
L’avanzamento tecnico è in continua evoluzione, e sta raggiungendo livelli che poco più di un decennio fa sembravano possibili solo nei film.
L’innovazione, secondo Heidegger, ha reso l’uomo “un fondo illimitatamente disponibile per l’agire tecnicamente determinato”.
L’uomo smette così di essere ‘ciò che è’, ma inizia ad essere ‘ciò che gli viene imposto di essere’, inizia ad adattarsi ad una vita basata sul consumo apparentemente necessario di prodotti pubblicizzati dalle multinazionali, che detengono il monopolio finanziario.

“Nel mondo del tecno capitalismo l’ente è disponibile per il consumo della pianificazione globale”

Le nostre decisioni, quindi, non sono più ‘nostre’, ma sono indotte da una serie di processi psicologici mirati a farci credere che tutto ciò che ci è proposto dal capitalismo come necessario lo sia davvero.
Questa è la risposta del filosofo, e non si distacca molto dalla realtà in cui viviamo oggi: una quotidianità pervasa da strategie di neuromarketing e stereotipi che accomunano gli interessi ‘apparenti’ di tutti.

Chiara Brogi, III cl A

Pubblicato da L' Acuto

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