Chi si candida? #3 – Pierpaolo Gallini

Terzo appuntamento con la rubrica dedicata alle elezioni in arrivo: tocca a Pierpaolo Gallini, candidato sindaco dell’ Unione di Centro e appoggiato dall’Onorevole Casini. Cinque domande a bruciapelo, cinque risposte ben fatte.

1. Innanzitutto, chi è Pierpaolo Gallini prima e durante le elezioni?

Sono nato a Carpaneto il primo maggio del 1958 e sono sposato con Adele, che otto mesi fa mi ha fatto il regalo più bello: il piccolo Giovanni.
Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Parma nel 1983, dove ho conseguito la specializzazione in Diabetologia e quella in Odontostomatologia.
Esercito la professione di medico e dentista a Carpaneto e Piacenza, ma non faccio il medico, sono un medico! La mia è stata una vocazione ispirata da grandi amici medici di famiglia: il dott. Gobbi, il dott. Bazzani e il dott. Drei.
Se la medicina è stata una vocazione, per la politica parliamo di vera passione: ho iniziato ad interessarmi di politica al liceo e durante l’universita’. Dal 1984 al 1994 sono stato Consigliere comunale e Capogruppo DC nel comune di Carpaneto.
Sono stato eletto Segretario provinciale dellʼUdC nel 2007 e Consigliere nazionale nel 2008. Dal 2009 sono Assessore Provinciale al Welfare e alle Politiche Sociali.
NellʼUnione di Centro ho trovato la collocazione naturale per un cattolico che come me intende impegnarsi a favore dei propri concittadini, cosa che intendo fare con la massima dedizione.

2. Che cos’è Piacenza? O meglio, quali sono i pilastri che sorreggono l’intera città?

La solidità e la tenacia dei propri abitanti, una coesione sociale significativa e una capacità imprenditoriale perseverante.

3. Qual è il motivo per cui lei fa ciò che fa? Cosa l’ha spinta a candidarsi per il ruolo di sindaco?

A Piacenza ho le mie radici, vi sono cresciuto, ecco perchè, incoraggiato dal leader nazionale Pier Ferdinando Casini, ho deciso di candidarmi con quella formazione politica, Udc-Unione di Centro, che si caratterizza per la promozione dei valori legati alla persona e alla comunità, e per essere lontana da logiche estremiste e populiste.

4. Cosa direbbe a chi critica la vita piacentina, parlando di Piacenza come “città morta”? Becero realismo o banalizzazione di un problema molto grande?

Effettivamente la città meriterebbe qualche occasione di maggiore fermento e rivitalizzazione però, guardiamoci intorno, Piacenza è una città dove si vive ancora bene.

5. Concludendo, quali prospettive per il futuro vede per Piacenza, con o senza Pierpaolo Gallini?

Credo davvero che, in questo particolare momento di difficoltà economica e sociale, la nostra città possa distinguersi grazie alle sue particolari doti di laboriosità e al buon livello di servizi sociali, se sarà amministrata da un sindaco capace di ascoltare e condividere le decisioni.

Riccardo Covelli

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