Cosa guardo stasera? #1 – Arancia Meccanica

Le avventure di un giovane i cui principali interessi sono lo stupro, l’ultra-violenza e Beethoven“: nel 1971 usciva “Arancia Meccanica”, il più controverso film del più controverso dei registi, Stanley Kubrick. L’opinione di critica e pubblico si spacca in due: questo caratterizzerà tutta la filmografia kubrickiana, dalle prime pellicole in bianco e nero a Eyes Wide Shut del ’99, passando per 2001: Odissea nello Spazio, Shining e Full Metal Jacket.

Insomma, pare ci sia poco da fare: o lo si ama, o lo si odia, tanto più che – anche se è noto come uno dei migliori cineasti della storia – i suoi lungometraggi gli fruttarono un solo Premio Oscar.

Considerato da molti una becera ode alla violenza gratuita e fine a se stessa, in realtà con Arancia Meccanica siamo a tutti gli effetti di fronte a una condanna piuttosto che a un’esaltazione.

Abiti completamente bianchi, cappello nero, un lungo ciglio finto, e un bastone: Alexander De Large è l’estroso giovane leader della banda criminosa dei Drughi, che esercita la violenza con una leggerezza sorprendente come forma di bieco divertimento; colonna sonora delle sue follie la musica classica, di cui è innamorato in maniera quasi erotica.

Emblema di una generazione giovanile che semplicemente prende con la forza ciò che desidera, Alex manterrà con il terrore la sua autorità nei confronti dei compagni finché l’equilibrio della vicenda non si romperà irrimediabilmente: una notte commetterà – volontariamente o meno – un omicidio (utilizzando come arma del delitto un grande fallo di ceramica, ndr) e, preso dalla polizia, entrerà a far parte di un grottesco programma di recupero per casi come il suo che mira a trasmettere la repulsione per la violenza agendo a livello psicologico.

La violenza stessa mostrata da Arancia Meccanica è cruda ma vera e reale, dall’abuso sessuale sulle parole di Singing in the rain alle scene dei pestaggi: per Kubrick non si può rappresentare un tema come questo censurandone le dinamiche. In realtà, per noi che siamo bombardati ogni giorno da tivù-spazzatura e abbiamo accesso a contenuti forti anche in fasce orarie non protette, la violenza di Alex De Large e dei suoi Drughi ha perso gran parte della sua spettacolarità e oggi non scatenerebbe certo quello scalpore che ha effettivamente provocato quarant’anni fa.

Nonostante questo la pellicola è rimasta vietata, in Italia, ai minori di 18 anni fino al 2007 e non venne mai trasmessa in televisione prima di quell’anno, 36 anni dopo la sua uscita nelle sale.

In ogni caso, visto Arancia Meccanica, non si potrà fare a meno di apprezzarne i personaggi, le situazioni e tutte le scelte del regista che vi stanno dietro, rendendo questo film una vera prova d’ingegno. Così, se anche voi state chiedendovi Cosa guardo stasera?, perché non questo grande classico?

Buona visione, dunque! E, come direbbe Alex: “Ciao ciao ciao, fratellini! “.

Alessandro Lusitani

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