Londra, 7 Luglio, Trafalgar Square.
Dopo giorni passati a visitare tutti i possibili siti internet, a progettare di marinare i corsi d’inglese, dopo quattro ore di coda per ottenere l’agognato braccialetto/lasciapassare, sono in compagnia di altri ottomila fans ad attendere l’evento dell’anno: la première dell’ ultimo film di Harry Potter.
Due amiche, sveglie dalle quattro del mattino, sgattaiolate fuori dal letto e in punta di piedi uscite di casa per non svegliare la famiglia inglese che le ospita. Mentre camminano verso la metropolitana, il clima era quello tipico delle vigilie dei grandi eventi: l’eccitazione e l’impazienza si mischiavano a un accenno di tristezza, dovuta alla consapevolezza che a sera tutto sarebbe finito.
E sarebbe rimasto solo un sapore malinconico, come quello della domenica pomeriggio.
Eccoci qui, arrivate molto presto, in una piazza già colma di persone: c’è addirittura chi è accampato da una settimana!
Con qualche spintone e gomitata riusciamo a conquistare una buona posizione.
A questo punto rimane solo una cosa da fare:
aspettare.Mi guardo intorno ed è incredibile vedere quante altre persone condividono la mia stessa passione.
Sì, è questo il termine da usare quando si parla di Harry Potter: passione.
La storia ci ha accompagnati per tutti questi anni, i personaggi ci hanno seguito nel percorso dall’ infanzia all’adolescenza, hanno provato le nostre stesse emozioni, fino a costituire una delle colonne portanti della nostra crescita.
Perché questo non è solo un libro su un maghetto con gli occhiali; è una storia di amicizia, di coraggio, di lealtà, che ci insegna a mettere sempre l’Amore davanti a tutto, ad affrontare gli ostacoli a testa alta, ad essere sempre onesti e a non smettere mai di credere in un ideale, per quanto le cose possano volgere al peggio.Ottomila, stretti in una piazza.
Piove ormai da alcune ore, ma nessuno si lamenta: c’è chi canta a squarciagola, chi rilegge pezzi di libri, chi si mette a chiacchierare con persone che nemmeno conosceva fino a poche ore prima.
Proveniamo da Paesi diversi, parliamo lingue diverse, ma oggi tutti noi abbiamo qualcosa in comune: partecipiamo a un evento che non si ripeterà mai più.Sono passate quasi undici ore. Il sole si sta facendo largo tra le nuvole, le varie reti televisive stanno arrivando, sullo scintillante “red carpet” presto sfileranno gli attori.
In bilico su una torre improvvisata fatta di vecchie valige, riesco a scorgere un ciuffo di capelli rossi: è Rupert Grint, seguito dai gemelli Oliver e James Phelps, e da Matthew Lewis, Jason Isaacs e Tom Felton; e ancora arrivano Evanna Lynch, Michael Gambon, Bonnie Wright, Robbie Coltrane, Ralph Fiennes, Helena Bonham Carter, Maggie Smith, David Thewlis, Emma Watson e Alan Rickman. Urlo, grido, acclamo e applaudo.
Ed ecco che sul maxischermo appaiono
Daniel Radcliffe e J.K.Rowling.Ci siamo, le ultime interviste, poi l’intero cast si recherà a Leicester Square per la prima proiezione del film, dove noi, purtroppo, non siamo ammessi.Ed è lei, la donna che ha dato vita a tutto questo, la scrittrice che ha fatto sognare milioni di persone in tutto il mondo, a darci l’
ultimo saluto: “
Le storie che amiamo di più vivono in noi per sempre… Quindi se torni indietro attraverso le pagine o il grande schermo, Hogwarts sarà sempre lì per darti il bentornato a casa”.Il sole sta tramontando, la piazza si svuota lentamente, ognuno ritorna alla sua vita.
Ecco, la malinconia sta arrivando: ma nessuna storia finisce davvero finché ci sarà anche solo una persona a portarla dentro di sé.
Camilla Sacca
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